Mi aspettavi a Porta Maggiore. Io ero in tram e sollevavo una mano per salutarti. Eri talmente lontana che il piccolo naso della bambina, in piedi di fronte a me, bastava a eclissare l’intera piazza straripante di persone. Io però ti vedevo e sollevavo una mano per salutarti Fabrizio Sani La foto di copertina èContinua a leggere “Saluto”
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Veduta di campagna con bar
Le macchine procedono a velocità dissonanti davanti al bar, io riconosco le persone che le guidano. L’aria assume le tinte gialle del neon. È una stazione emotiva cui non riesco ad adattarmi. Il Bianchi viene a comprare mezzo chilo di pane e la pagnotta per Agata alle dieci in punto, Flavio e il Cioni fannoContinua a leggere “Veduta di campagna con bar“
Vita Sackville-West: la Signora del giardino
L’amore per il giardino e la sua cura hanno da sempre contraddistinto la cultura inglese, rivestendo un ruolo pregnante sia nella poetica sia nelle tradizioni nazionaliste del Regno Unito. Assurto a vera e propria forma d’arte nel diciottesimo secolo, il giardinaggio, assimilato alla pittura, alla scultura, all’architettura e alla letteratura, nel tempo ha rivestito unContinua a leggere “Vita Sackville-West: la Signora del giardino”
Spazio e poesia. Le città di Giorgio Caproni.
È difficile immaginare la poesia di Giorgio Caproni senza pensare a Genova. Livornese d’origine, vi si trasferisce da bambino e fa della Superba e del suo entroterra il luogo privilegiato dell’ispirazione poetica. Questo però non si traduce in una riproduzione oleografica, non si ferma quindi a una descrizione stereotipata della città, come ricorda Giorgio DevotoContinua a leggere “Spazio e poesia. Le città di Giorgio Caproni.”
Louise Glück e l’attività della mancanza
«Sono stata giovane qui. Prendevo/ la metropolitana col mio libretto / come per difendermi contro / questo stesso mondo: / non sei sola, / diceva la poesia / nel buio del tunnel». Così la poetessa statunitense Louise Glück – insignita del premio Nobel per la letteratura lo scorso anno – descrive uno di quei «luoghiContinua a leggere “Louise Glück e l’attività della mancanza”
Vincenza
L’assolo di civette snellisce la lama già sottile, si stringe lo spazio tra un filo d’erba e l’altro. Una signora anziana sale lentamente tre gradini, i suoi passi lasciano impronte nell’aria. Indugia sul pianerottolo, sotto una fioca lampadina, dentro la cornice del portico. E si guarda indietro un istante. La riesco a ricordare solo piegataContinua a leggere “Vincenza”
Dialogo tra mindscape e landscape nella poesia di Simone Biundo
Simone Biundo nasce nel 1990 a Genova, dove insegna in una scuola secondaria. È editor della rivista «VP Plus» ed è ricercatore indipendente di storia dell’editoria e della letteratura. Ha pubblicato saggi su Biagio Marin, Vanni Scheiwiller, Francesco Biamonti e Juan Rulfo. Ha scritto poesie apparse su «Neutopia», «Margutte», «Poesia del nostro tempo», «PoesiaContinua a leggere “Dialogo tra mindscape e landscape nella poesia di Simone Biundo”
L’universo alla rovescia della casa editrice il Palindromo
Uno dei miei pezzi preferiti della musica italiana è Un punto di vista strambo, il mambo dei pipistrelli scritto da Flavio Conforti e portato vittoriosamente allo Zecchino d’oro nel 2011 da Michela Maria Perri ed Enrico Turetta. Nel ritornello i mammiferi volanti protagonisti della canzone, abituati a guardare il mondo a «zampe in aria eContinua a leggere “L’universo alla rovescia della casa editrice il Palindromo”
Charles Simic e quell’invito ad ascoltare
Mi sono addentrata nell’ultima raccolta del poeta Charles Simic con lo stesso sentimento che ho provato a Parigi nel trovarmi per la prima volta davanti alla statua Écoute, di fronte alla Chiesa di Saint-Eustache. L’opera, dell’artista Henri De Miller, raffigura la testa di un uomo che porge una mano vicino all’orecchio nel tentativo di ascoltare.Continua a leggere “Charles Simic e quell’invito ad ascoltare”
Mi avvicino a te per zone di sole
Mi avvicino a te per zone di sole, stupori un po’ nascosti e ritrovati per l’aurea nebbia, che i dimenticati palazzi rivela. Scarta parole con me, Ezra, tu giovane, tu vecchio, comunque Dio ti voglia, sulla panca di questa collinetta antica e stanca d’istanti, ripescati in qualche secchio. M’aidez a ricomporre quei dettagli di quelContinua a leggere “Mi avvicino a te per zone di sole”