Le strade della mia città portano tutte a te

Svolto l’angolo che affaccia sulla piazza, quella davanti alla cattedrale, e salgo i gradoni per entrare in chiesa. Faccio spazio tra le signore che escono dopo il rosario. Con l’andatura di un mendicante raggiungo l’altare.  Bestemmio il tuo nome ma con le mani giunte.  Vado a sedermi di fronte al quadro, lo stesso che tiContinua a leggere “Le strade della mia città portano tutte a te”

Zabaione

Detesto scegliere il gelato. «Creme? Frutta?». Mi guarda. Dietro di me un gruppo di ragazzi aspetta. Alla fine, senza troppa convinzione, indico il cioccolato. «Solo cioccolato?». Mi guarda. «Sì». Gli rispondo. «Solo cioccolato». Superato l’imbarazzo, penso: è finita. Adesso paghi il tuo cono e te ne vai. E invece lui insiste: «Cioccolato gianduia? Cioccolato fondente?Continua a leggere “Zabaione”

Padova, anima

Ne abbiamo corse, anima mia, strade ciottolate, scivolose, dure. Passavamo i ghiaioni lucidati dalla pioggia, e come lucevano, contro il loro sfondo scuro, le nostre perle di sorrisi. Sfrenati ci lanciavamo giù per la contrada tra due file di casamenti e per i cortili facevamo correre le galline picchiando le suole sui lastroni delle trottatoie.Continua a leggere “Padova, anima”

Ancona, ti voglio ancora

Marco aveva conosciuto una su Tinder, ma ad Ancona. Lui era di Roma, eppure l’idea di fregare la localizzazione sull’app era già di per sé una conquista, metà dell’eccitazione. Gli era bastato mettere un VPN sul telefono, impostare la località desiderata e il gioco era fatto. La trasgressione geografica era in corso.  Aveva scelto AnconaContinua a leggere “Ancona, ti voglio ancora”

Come le bolle di sapone

Sarà di domenica. Una mattina d’aprile luminosa di un futuro sbiadito. Ismaele e Sara porteranno le fedi. Saranno già nati entrambi. Sarà più bello così. Sarà nella chiesetta di Camaldoli, quella che piace tanto anche a te, piccola e accogliente come i luoghi che nessuno sa. Sarò vestita di bianco sporco come la nonna alContinua a leggere “Come le bolle di sapone”

Ciao Ciao!

La mamma era una di quelle persone che va al mare con il rossetto senza  risultare eccessiva. Le aleggiava intorno giusto una sfumatura di sciatteria a causa  del suo carattere ciarliero. Una donna elegante, pensava il papà mentre guidava la  macchina, e sorrideva al ricordo dolce di tutte le volte che lei l’aveva messo in Continua a leggere “Ciao Ciao!”

Fancy Meter

Oggi, Monica, è lunedì, il lunedì successivo alla Pasqua, lunedì in Albis. Tanti anni fa si festeggiava questo giorno a Caserta, la nostra città.  Nel parco della reggia vanvitelliana, i contadini, gli operai, i borghesi venivano a migliaia. Ti ricordi? Si pranzava sull’erba, nei boschetti, nei prati e lungo le straordinarie vie d’acqua, alternate dalleContinua a leggere “Fancy Meter”

Tintinnio

Ero arrivata alla chiesa di Santa Chiara con Mirella, mia sorella, e zia Bianca, la sorella non sposata di mio padre, che viveva insieme a noi. Ricordo che guardavo verso l’alto, a quelle pareti e a quelle colonne, che ai miei occhi di bambina di sette anni sembravano innalzarsi fino al cielo. Il cielo, dall’internoContinua a leggere “Tintinnio”

Se tutte le maschere cadessero cosa resterebbe?

Jonction – Ginevra, 3 giugno – Mattina Il salto Guardo in basso. Vedo Julie che mi saluta. Vicino a lei, i miei amici, ubriachi, ballano e di tanto in tanto guardano in alto verso di me. Stanno aspettando che mi butti. Guardo dall’altra parte del fiume. Gruppi di ragazzi sono seduti beatamente sull’erba, chiacchierano fraContinua a leggere “Se tutte le maschere cadessero cosa resterebbe?”