Al cinema anche i timidi guardano negli occhi. “Laggiù qualcuno mi ama”: il Troisi di Mario Martone.

Lo schermo cinematografico è uno specchio in cui guardarsi e riconoscersi, e dove tutto ciò che nella realtà ci appare impensabile può realizzarsi, perché è qui che si compie una grande magia: al cinema anche i timidi guardano negli occhi. A portare al cinema la sua timidezza è stato Massimo Troisi, raccontato nel docufilm direttoContinua a leggere “Al cinema anche i timidi guardano negli occhi. “Laggiù qualcuno mi ama”: il Troisi di Mario Martone.”

Ali di cera: la Napoli di “Nostalgia” di Mario Martone

Ma esisteva effettivamente Napoli, nel marzo 1947? Io rivedendola dopo tanti anni e dopo tante vicende dissi di no;  dissi che Napoli è una città inventata: finta, espressa minuto per minuto da innumerevoli Eduardi e Peppini e Titine de Filippo, sullo sfondo di ingenui e fragilissimi scenari…  Giuseppe Marotta Tanto è lo stupore che siContinua a leggere “Ali di cera: la Napoli di “Nostalgia” di Mario Martone”

La dilatazione dello spazio scenico: “Qui rido io” di Mario Martone

È difficile definire il confine che separa il teatro dal cinema di Mario Martone. Nella sua opera infatti i due linguaggi convivono da sempre in un’infinita e continua contaminazione reciproca. Questo è evidente già ai tempi di «Falso movimento», gruppo teatrale che il regista fonda insieme ad altri, tra cui Andrea Renzi, a Napoli nel 1977. Negli spettacoliContinua a leggere “La dilatazione dello spazio scenico: “Qui rido io” di Mario Martone”