Adorazione, romanzo d’esordio di Alice Urciuolo candidato al Premio Strega 2021, è uno di quei libri che all’ultima pagina lasciano il lettore orfano: orfano della storia, dei personaggi, delle emozioni provate e dell’adolescenza ritrovata, anche senza averla vissuta con la stessa intensità dei protagonisti. Le ultime tre parole «A vedere chi?», nella loro semplicità e immediatezza, pretendono quella risposta che non arriva perché l’estate è quasi finita e tutti i personaggi hanno fatto i conti con loro stessi, o almeno ci hanno provato. La loro adolescenza, però, è ancora lì e le domande senza risposta sono ancora tante.
Il romanzo segue le vicende di un gruppo di giovani dai sedici ai vent’anni. È ambientato a Pontinia, cittadina di fondazione fascista dell’Agro Pontino che ripropone ed esaspera le tipiche dinamiche di chiusura della provincia. Tutti i personaggi, oltre che da amori, amicizie e comuni turbamenti adolescenziali, sono legati da un enorme demone che sempre li unirà: la morte di una loro amica uccisa dal fidanzato l’estate precedente. Se fino a quel momento l’anno è trascorso cercando di dimenticare, di omettere, di non parlare, complice il silenzio degli adulti, ancora più disarmati dei propri figli di fronte a quella tragedia, l’anniversario della scomparsa di Elena, che incombe, impedisce a tutti di far finta di niente e amplifica le insicurezze e la paura di scoprirsi diversi da quello che avevano sempre creduto di essere.

Il personaggio che più di tutti prende in mano la propria vita è Vanessa, la migliore amica di Elena. Vanessa, la ragazza più bella del paese, è da anni fidanzata con Gianmarco Crociara, figlio di una famiglia benestante felice solo all’apparenza: Gianmarco è un ragazzo tranquillo e totalmente devoto a Vanessa, con l’unica pecca di qualche scommessa ogni tanto e alcuni commenti fascisti di troppo. È Vanessa a mescolare le carte in tavola e a cercare di rompere quel muro di incomunicabilità che per anni l’ha tenuta separata non solo dagli altri ma anche da sé stessa. Nel corso dell’estate il senso di colpa per Elena la divora. Allora Vanessa trova prima il coraggio di imporsi per lavorare nel ristorante dei genitori di Diana a Sabaudia, poi quello di lasciare Gianmarco, dopo aver incontrato una ragazza che le ha fatto finalmente capire che dentro di lei c’è qualcosa di prezioso. Con Arianna infatti, una giovane poco più grande in vacanza a Sabaudia con le sue amiche, Vanessa si rende conto di non essere bella e basta come tutti al paese le hanno sempre fatto credere, come se quella sua bellezza fosse la chiave per assicurarsi un marito ricco, una villa al mare e una vita felice. Si scopre diversa, libera di leggere una poesia e di non capire niente o di capire tutto, ma di leggerla ed emozionarsi di fronte a una parola, oltre che di fronte a un corpo femminile, senza doversene vergognare.
Vanessa è cugina di Giorgio e Vera, due fratelli dal rapporto conflittuale. Giorgio è un ragazzo molto più introverso di quello che può sembrare e tra lui e il mondo ha issato una grande barriera, che solo sua cugina riesce a eludere. Da sempre innamorato di Elena, senza avere mai avuto il coraggio di confessarglielo, è con questa rabbia per l’incapacità di esprimere i propri sentimenti che Giorgio fa i conti per tutta l’estate, finendo per comportarsi con una violenza più o meno sottile che mai si sarebbe aspettato di tirar fuori e che lo costringe a chiedersi se in fondo non sia poi così diverso da Enrico, l’assassino di Elena.
Nel frattempo sua sorella Vera cerca di colmare il vuoto che sente diventando l’amante di Christian, al quale si lega morbosamente illudendosi che possa un giorno lasciare Teresa ed assumendo gli stessi comportamenti da stalker che aveva deprecato nei ragazzi che li avevano avuti nei suoi confronti: spia la sua vita dalle storie di Instagram, lo inonda di messaggi Whatsapp e poi aspetta spasmodicamente una sua risposta. Christian, che seppur attratto da Vera mai lascerà Teresa, è un personaggio erede e portatore di tutta quella virilità tossica che la provincia sembra iniettare nelle vene dei suoi figli, condannati a inserirsi con prepotenza in quella società patriarcale che controlla e prevarica e alla quale, nonostante il bisogno di evadere, restano tutti indissolubilmente legati.
Il percorso di esplorazione di sé più sconvolgente è quello compiuto da Diana, migliore amica di Vera cresciuta con il mito del fratello dell’amica, Giorgio, che non l’ha mai considerata. Diana ha una grande voglia sulla coscia, che è da sempre per lei un grande tabù, ma che durante quell’estate diventerà la chiave del suo riscatto, oggetto dell’adorazione dei suoi spasimanti. Da ragazzina timida e studiosa abituata a starsene al riparo dell’ombra di Vera, Diana si trasforma nell’oggetto del desiderio di tantissimi suoi followers su Instagram: andrà a Roma di nascosto, li incontrerà, ci farà l’amore e poi tornerà indietro in treno, in un circolo vizioso dal quale finirà per sentirsi soffocata e dipendente.
L’autrice trascina con grande intensità il lettore nella storia e nella sue dinamiche, evocando con nitida vividezza sensazioni e stati d’animo attraverso una scrittura multisensoriale, che dalle pagine del libro lascia trapelare gli odori, i sapori, i suoni e ogni singola vibrazione dei corpi che palpitano, perché, a sedici anni, tutto si sente il doppio e il bisogno di oltrepassare un confine è urgente e spaventoso. Le sensazioni si mescolano, si sovrappongono, si confondono e per i protagonisti del romanzo è difficile fare chiarezza; nessuno di loro ha gli strumenti per capire quello che prova, procede per tentativi nel processo di scoperta di sé stesso che non può prescindere da momenti di involuzione e sentimenti malsani. L’adorazione tossica che per il fidanzato di Elena era sfociata nell’ossessione e poi nell’omicidio, tocca infatti, anche se in misura minore, le vicende di tutti i protagonisti: Gianmarco adora Vanessa, Vera adora Christian, Diana finirà per adorare la sua voglia trasformandola in un feticcio.
A fare da contraltare al gruppo di giovani si staglia sullo sfondo una comunità di adulti che ormai sente invece tutto attutito, lontano come i rimpianti ai quali è troppo tardi porre rimedio e i compromessi con i quali si è abituata a convivere. Sono adulti che fanno tenerezza nella loro incapacità di comunicare con i loro figli e di affrontare un mondo che cambia.
L’autrice rievoca con grande naturalezza e spontaneità le dinamiche della provincia, le sagre estive, i falò sulla spiaggia, i viaggi in Cotral, gli aperitivi al solito bar, sempre sottoposti a giudizi e pregiudizi, gli allenamenti ai campetti di calcio, il sesso in macchina, tutta quella routine che rischia di appiattire le esistenze e di acuire le frustrazioni di giovani e adulti. Gli adulti si sono adattati, qualcuno ha saputo crearsi un suo orizzonte di felicità, o almeno ci ha provato; dei giovani non si sa ancora cosa sarà, non si sa se riusciranno davvero a rompere gli schemi nei quali si sono ritrovati costretti, ma senza dubbio le emozioni violente dell’estate appena trascorsa non li hanno attraversati senza lasciare traccia.

La foto di copertina è di Fabio Delle Monache