Quando abbiamo imparato a misurare lo spazio e ad accorgerci della sua esistenza? Forse tutte quelle volte in cui da bambini volevamo raggiungere delizie proibite nella credenza e, non arrivando così in alto, ci arrampicavamo su una sedia. Magari invece quando giocavamo nel cortile della scuola ad “Acchiappa bandiera” e “Guardia e ladri”. Ma è in assoluto “Un due tre stella” forse il gioco più utile tra tutti per imparare a misurarsi con lo spazio e per comprendere la sua stretta relazione con il tempo. Mentre il compagno di spalle, appoggiato al muro, conta fino a tre, gli altri devono essere rapidissimi e allo stesso tempo sapere quando è il momento giusto di fermarsi. I più coraggiosi osano e si muovono ancora quando viene pronunciato il fatidico “stella”. Ma non sempre fanno in tempo a ritrovare l’equilibro e così devono tornare indietro. Una bella lezione allora quella trasmessa da questo gioco: se non impari a misurare lo spazio e il tempo, sei costretto a ricominciare da capo.
Da qualche tempo, da quando la pandemia ha rivoluzionato le nostre esistenze, non solo i bambini ma anche gli adulti sono dovuti tornare al punto di partenza. Quanto misura un metro? Ce lo eravamo mai chiesti? Certo. E vedo già le mani alzate di qualche bambino pronto a rispondermi «100 cm». E in fondo non avrebbe tutti i torti. Ma nessuno forse, prima di questo momento, si era mai dovuto preoccupare di misurare la distanza tra sé e gli altri. Quanto devo starti lontano per proteggerti? È questa la domanda a cui prova a rispondere Un metro.

Il libro, scritto da Sora Gomel e arricchitto dalle meravigliose illustrazioni di Chiara Ficarelli, è uscito a ottobre per la casa editrice Orecchio Acerbo. Tenerlo in mano e sfogliarlo è divertente; ha le dimensioni di una piccola scatola di cioccolatini, si apre come una fisarmonica e misura esattamente un metro.

La storia ha inizio con l’annuncio di un’edizione straordinaria del telegiornale e con la notizia che una nuova legge è stata approvata. Da quel momento sarà obbligatorio tenersi a un metro di distanza. Bisognerà rinunciare agli abbracci, alle acchiapparelle e a tutte quelle cose magnifiche a cui eravamo da sempre abituati. Un gran bel cambiamento! Comincia così l’avventura della protagonista, una bambina curiosa che inizia a osservare il mondo con occhi diversi, a misurare le stelle, a domandarsi quanti gatti e quante formiche possono essere contenute in un metro. Aprendo il libro dall’altro lato, sempre come una fisarmonica, ci accorgiamo che la protagonista non è la sola ad aver iniziato a misurare tutto ciò che ha intorno. Il mondo improvvisamente sembra non pensare ad altro.
Sara Gomel costruisce attraverso queste pagine una storia originale, riuscendo a cogliere l’aspetto filosofico e vitale dell’enorme cambiamento che ha stravolto le nostre esistenze. Le illustrazioni di Chiara Ficarelli accompagnano perfettamente, con eleganza e delicatezza, la grande avventura della protagonista, che poi, pensandoci bene, è anche la nostra.
